venerdì 18 dicembre 2009

Il mostro sonnecchia

Passano i giorni, le settimane, i mesi.
Ho la testa sempre più piena di informazioni e immagini. E qualche fotografia in più in tasca.
Mi sento in posizione naturale nel processo del conoscere: mi dà, forse solo l'illusione, di creare progetti un po' più di spessore e di essere un po' più consapevole di quello che faccio.
Mi violento il cervello con inesauribile costanza: e lui resiste, come sempre nella mia vita, a queste sollecitazioni continue e spasmodiche. I miei neuroni costruiscono reti e collegamenti con instancabile solerzia.
L'altro giorno al corso di videomaker, si discuteva del fatto che tutto è già stato fatto in realtà e noi continuamente riprendiamo e rielaboriamo tutta questa produzione collettiva.
Registi che citano altri registi, fotografi che riprendono altri fotografi.
L'illusione è dietro l'angolo, perchè in realtà il limite è nostro, nel non conoscere in dettaglio tutto ciò che è stato fatto prima.
Anche questo è un bel esercizio di umiltà. Lasciare la presunzione di essere originali e innovativi per la modesta presa di coscienza che altri prima di noi hanno avuto la stessa intuizione: a noi forse il merito di averla rielaborata in chiave innovativa.
Tanto studio e devozione per poi arrivare alla conclusione che tutto esiste già, depositato nei musei, negli archivi, nelle cantine, nei cassetti di scrivanie mai ritrovati.
Questo però non mi crea alcun tipo di frustrazione: solo la presa consapevolezza che l'unico lavoro che posso fare è, anch'io, come tutti quelli prima e dopo di me, attingere al sapere e al visivo collettivo e magari rielaborarlo. Questo mi fa sentire profondamente umana.
Stamattina mi perdo nei flussi di coscienza: ho acceso subito una sigaretta appena alzata, e se mi conosco almeno un po', questo significa che il mostro si è svegliato.
Sonnecchia... vediamo se si riaddormenta.

giovedì 3 dicembre 2009

Imparare l'umiltà.

Ricomincio da zero.
Ore 9, martedì mattina. Si presentano 6 simpatici ragazzi e altri 2 simpatici insegnanti.
Inizia con un foglio in bianco il mio corso di video-maker. "Ragazzi un piccolo test per valutare le vostre competenze tecniche" E io? Zero, il nulla più totale... consegno in bianco.
Una bella lezione di umiltà.
A volte ci crogioliamo nella sicurezza delle cose che conosciamo, e cominciamo a peccare di presunzione. Quelle quattro cose di fotografia che conosco e che mi davano un briciolo di sicurezza, sembravano, di fronte a quel foglio bianco, non essere mai esistite: quella sensazione di disagio cosmico che provo ogni volta che sono di fronte a un qualcosa di completamente nuovo, mi sballa, mi stordisce ma mi stimola sempre. In quel gruppo d'anime affascinate dalla telecamera e dal cinema, c'è qualcosa anche di mio di cui vorrei riprendere consapevolezza.
Quel martedì, mi sono resa conto di amare follemente la gente del mondo artistico, indipendentemente dal mezzo attraverso il quale l'arte si manifesta, perché è un cosmo popolato da persone, strane a volte, ma molto interessanti, che si sforzano sempre di conoscere chi e cosa c'è stato prima di loro.
I fotografi studiano storia della fotografia, i film-maker storia del cinema, i pittori e gli scultori storia dell'arte, i musicisti la storia del genere che seguono e non solo, e alcuni, infine, studiano anche le storie di discipline non proprie. Perché sforzarsi così tanto?
Saper cosa c'è stato prima di noi e cosa c'è in giro nel contemporaneo, dà spessore a quello che si fa: in fondo è inutile pensare di essere artisti veramente originali e unici (nel senso di inventare da zero qualcosa di nuovo), non lo si può essere per definizione, se si ha l'umiltà di approfondire la storia della disciplina che ci appartiene e ci si rende conto di quanto è già stato fatto. Ma in quell'approfondire il passato e il presente, c'è molto di più che mera conoscenza c'è... la radice della nostra pianta-creatività, perché, come dice il buon Munari nel suo libro "Fantasia" - Il prodotto della fantasia, come quello della creatività e della invenzione, nasce da relazioni che il pensiero fa con ciò che conosce...E la fantasia quindi sarà più o meno fervida se l'individuo avrà più o meno possibilità di fare relazioni. Un individuo di cultura limitata non può avere una grande fantasia...-
Non siamo mai originali, o meglio, siamo creativi nel senso che in maniera "originale o peculiare" accostiamo cose o elementi che nessun'altro aveva mai avvicinato. In fin dei conti, tutte le grandi innovazioni in campo artistico hanno poggiato le fondamenta in ciò che è venuto prima e hanno mescolato movimenti artistici differenti per creare del "nuovo".

L'ibrido interiore fotografia-video si è innestato nella parete della mia anima: vediamo cosa ne esce.



mercoledì 18 novembre 2009

Entrare dentro le cose


"La fotografa? Wow che bel lavoro!"
Questo è il 99,9% delle risposte ogni qual volta parlo di me a chicchessia riguardo al mio futuro lavorativo.... ma è proprio tutto prezioso questo oro che luccica?
Sono già passati quasi 8 mesi da quando ho lasciato la mia vita precedente e sento che ho fatto tanto lavoro per me stessa e per la costruzione della mia futura identità professionale.
Un nuovo lavoro è come un cambio fidanzato: ci passi insieme tantissime ore a parlare, a divertirti, a farci l'amore e ti senti felice e soddisfatto. Poi la conoscenza va un po' più in profondità e ti rendi conto che il tuo amore ha mille altre sfaccettature, ugualmente interessanti, ma che ti portano a volte quel filino di amaro in bocca che prima magari non avevi mai provato sulla lingua, preso dall'ebrezza dell'innamoramento.
Questo mestiere è per me una nuova relazione d'amore.
Sono innamorata persa, ma dopo 8 mesi di rapporto più fitto ora ho una visione tridimensionale (ma ancora parziale) di questa professione.
Fare la fotografa è un bellissimo mestiere che però è moltissimo stressante e questo è un primo punto che non avevo mai considerato parlando di questo lavoro. Sicuramente dovrò fare attenzione a tenere sotto controllo questi alti regimi di stress... E' una questione di salute fisica e mentale :-)
E' molto pesante fisicamente e anche questo non l'avevo mai considerato. Mi sono resa conto che mi devo irrobustire perchè l'esilità che ora mi appartiene, fa molto bello e molto fiore fragile che fa sempre figo ma serve forza.... vedremo di risolvere anche questo punto :-)
E' un lavoro che ti assorbe completamente: finchè scatti sei concentrato e focalizzato ma quando metti la macchina in off beh sei vuoto, vuotissimo.... mangia energie fisiche e interiori molto voracemente e avidamente.
E' un lavoro che ti fa vivere perennemente in bilico: se sei una persona con un minimo di umiltà e di capacità autocritica la grande quantità e qualità di bravissimi fotografi in giro, ti mette continuamente in discussione, sapendo che puoi fare meglio e che forse il tuo scatto migliore non l'hai ancora scattato. Vivi in perenne tensione verso un perfezionamento progressivo in un processo che dura una vita intera (per come la vedo io).
E' un lavoro che ti fa vivere sul filo del rasoio perchè non sei mai sicuro che ti verrà l'idea su progetto o su un lavoro fatto su commissione. Va accettato e bisogna abbandonarsi perchè la parola CONTROLLO va cancellata dal vocabolario per un creativo.
E' un modus vivendi: stai parlando con qualcuno ma in realtà noti come ci cade la luce del sole sopra, sei in stazione e noti il cartellone pubblicitario con la bella ragazza sopra e, mentre il mondo si perde nelle sue gambe vertiginose, tu guardi i riflessi delle luci negli occhi e le ombre e ti immagini come possa essere stata fatta. Sei dal dentista e ti perdi guardando la perfezione dei riflessi della fotografia dell'orologio di Cartier sulla rivista ammazza tempo.
Il guardare prende una priorità che non aveva mai avuto prima.
L'osservare diventa quasi essenziale come respirare.
La fotografia prende possesso del tuo corpo della tua mente della tua anima. Diventa un nuovo linguaggio che come un bambino di 4 anni devi affinare e ampliare di vocabolario per riuscire a parlare di tutto, quando sarai grande.
Ora so che, se non la gestisci, ti può portare via da tutto... dalla tua routine quotidiana, dai tuoi affetti.
Mi sono innamorata ma lei sa che voglio spazio anche per altre cose nella mia vita e sicuramente troveremo tempo per tutti e anche per me.
Questa è una storia che si basa sulla chiarezza e sull'essere diretti ma fortunatamente tra me e la fotografia c'è una buona capacità comunicativa e un'unità d'intenti.

Cmq.... sono innamorata persa.... e lei lo sa.

lunedì 16 novembre 2009

Caos!!!!!

Breve aggiornamento per tutti quelli che non ho nè visto nè sentito negli ultimi dieci giorni:
1) Sono stata a Napoli un paio di giorni.... bellissima esperienza fotografica ma distruttiva fisicamente... risultato? passa al punto 2
2) Mi sono ammalata.. ora strascichi di tosse ma il mio sistema immunitario ha funzionato come deve e il virus se ne sta alla larga dai miei polmoni ora :-)
3) Ho fatto 1700 scatti questa settimana.... cosa vuol dire? CAOS. Vuol dire che se non scrivo post sto facendo editing al computer e sono super indaffarata
4) Mi hanno preso al corso di videomaker.... yuppie! Non vedo l'ora di iniziare.
5) Sono felice, serena, positiva e propositiva
6) Questo post è già finito perchè sto da tutto il giorno seduta su questa sedia e il mio fondoschiena non esiste più!!!!
....Non ti arrabbi vero se vado a fare una passeggiata? :-)

giovedì 5 novembre 2009

Che fatica!

Oggi non sono stata tanto bene: nel sonno pesante di quando non sei in forma fisicamente ho fatto tutta una serie di sogni mirabolanti e confusi: pezzi del mio passato lavorativo rielaborati in chiave fantasy. Al mio risveglio, ancora con la nausea addosso, mi sono chiesta "ehi come va?" Ho provato un forte senso di malinconia, tristezza e sono implosa dentro di me.

Quello che provo è come quando scatti una fotografia: c'è qualcosa che ti chiama ma non è detto che quello scatto diventerà una BELLA fotografia se non intervengono tutta una serie di altri fattori.
La difficoltà maggiore che si incontra facendo un tipo di scelta come quella che ho fatto io, e che molti altri hanno fatto prima di me, è che devi ininterottamente fochettare: si perde continuamente la nitidezza di visione.
Ciò che vedi è molto labile: focalizzi bene la strada per un secondo ma una frazione di secondo dopo tutto torna ad essere confuso.
Un'altra difficoltà con cui mi imbatto di frequente è il continuare a credere in se stessi, nonostante magari risultati non sempre eccellenti. E' difficilissimo non sfiduciarsi di fronte ai fallimenti. Ma.... Mi rendo conto che ci vuole tempo: tempo per maturare come esseri umani, tempo per far sedimentare tutto il bagaglio tecnico e metterlo in pratica, tempo per definire il proprio modo di vedere le cose (in fotografia in senso letterale).
A volte mi chiedo se tutto lo sforzo che ho fatto e sto facendo servirà a qualcosa: a volte mi chiedo se questo talento c'è davvero o se è solo una proiezione di quello che vorrei ci fosse.
Adesso che sono dentro questo grosso processo di cambiamento lo vorrei fare bene perchè quella è la mia forma mentis... Ma....Quello che mi auguro è di riuscire sempre ad accettare con un sorriso i milioni di sbagli, errori, imperfezioni che ci saranno lungo la strada.... Perchè l'unica cosa che posso continuare a fare è scattare fotografie.

PS. La foto di su fa parte del mio nuovo lavoro "I'm living in you"



giovedì 22 ottobre 2009

Finalmente... I'm living in you.

Finalmente il mio nuovo progetto è arrivato. L'ho cercato con disperazione nei mesi scorsi ma senza trovarlo mai. Sono stata in crisi creativa profonda e poi... finalmente... un movimento deciso nella mia interiorità a fare emergere nuovi spunti.
E' stato diverso dalle altre volte: non la scelta di un argomento preciso ma solo un rigurgito di immagini da non so dove, negli abissi della mia interiorità.
E' accaduto senza preavviso (anche se forse in realtà quella crisi che l'ha preceduto era un segnale che ho sottovalutato) e mi ha travolto.
Venerdì 16 ottobre ore 7.00, la sveglia suona come ogni mattina.
Il buon profumo del caffè nella tazzina di fianco al mio letto: una piccola coccola quotidiana ad accarezzarmi il cuore. A occhi chiusi lo bevo e poi mi ributto nel letto ancora un attimo... Il mio amore è già lontano.
Nel dormiveglia cominciano a sopraggiungere immagini che si accavallano, una donna, acqua, oggetti dispersi in un non-luogo e in un non-tempo e una storia che piano piano mi si costruisce davanti agli occhi nonostante lo stato alterato di veglia. Dopo circa mezz'ora apro gli occhi, prendo in mano il cellulare e scrivo subito ad Evelin... è sicuramente lei la donna che ho visto. Sono le 8 di mattina e le chiedo se le va di darmi una mano per un nuovo progetto di fotografia: arriva un ok di conferma immediatamente e da lì in poi ancora delirio per i giorni e le notti a seguire. Continuo a vivere in una specie di stato parallelo: sono sveglia ma continuo a essere immersa in questa sorta di film onirico più o meno cosciente che prende via via più consistenza. Poi martedì finalmente gli scatti.
Il giorno dopo ero completamente svuotata e sfinita: in 5 giorni ho consumato più energie fisiche ed emotive di quanto avrei immaginato. Ancora una notte di sonno ed ora eccomi qua di nuovo in forze ed equilibrio (finchè dura :-)
I'm living in you... è arrivato a portare serenità dopo giorni di sfiducia, tristezza e frustrazione.
E' un progetto fotografico che racconta una storia che preferisco siano le immagini a svelare. Un racconto che accomuna tutti gli esseri umani ma che ha una attenzione particolare al mondo femminile. Che sia un progetto di valore oppure no per il resto del mondo per me rimane uno sblocco psicologico importante che spero porti con sè anche dei buoni frutti.
Lascerò che alcuni giorni ancora passino così che tutto si depositi e che nuove fonti di ispirazione giungano per l'editing delle immagini.
I'm living in you nasce come progetto fotografico a cui però vorrei abbinare un progetto multimediale foto+video grazie anche ad alcuni filmati che timidamente, senza mezzi, nè cognizione di causa ma solo di cuore ho registrato.
Sarà un progetto di ArtMotel connubio artistico tra me (arti visive) e Puppet (per la musica - www.puppetweb.net).

La crisi per qualsiasi animo sensibile è una sorta di stato di grazia...
Non lo devo dimenticare più.



lunedì 12 ottobre 2009

_Tempus fugit_


Mi lecco le ferite e il sapore aspro del sangue mi toglie il fiato.

Come fiore secco lascio che il tempo cicatrizzi gli spasmi d'anima e che la stagione fredda arrivi a far vapore ad ogni respiro.

Le parole rotolano dalle scoscesità della mente e colorano il mio nuovo giorno.

Cristalizzo il sentire all'immagine di come ti vorrei.... qui e ora.

Perchè l'amore finisce, l'odio finisce e...la vita si innesta e poi si spegne.

E non possiamo che lasciare che tutto faccia il suo corso, amore mio.

mercoledì 7 ottobre 2009

Seghe mentali o una nuova consapevolezza?

Oggi niente inglese. Oggi no.

Oggi stavo guardando dei video, durante le mie scorribande compulsive tra siti e all'improvviso è arrivata un'onda di coscienza, come la chiamo io...
Dissi una volta: "Ho deciso che voglio fare l'artista.
Si! Io ho deciso che voglio fare l'artista. Si!"
E poi... all'improvviso.... come quando il cielo si apre a un raggio di sole dopo un temporale... ho capito circa un'ora fa... si ho capito che questa è l'origine di tutti i miei mali.
Inseguo da qualche settimana l'idea per un nuovo progetto: quel concetto di bellezza caduca mi rincorre nei miei sogni notturni e poi mi sfugge di mano durante le ora di veglia del giorno... ma non arriva mai quel fastidio interiore che ti fa male e che ti porta a vomitare dentro un'immagine, o a un testo o a una melodia il tuo disagio. Ma perchè?

....adesso l'ho capito perchè... perchè io HO DECISO che voglio fare l'artista, quindi l'idea HO DECISO che deve essere quella e HO DECISO che farò un progetto ora.

_____ BASTA ______

Eh no _____ BASTA _____ ancora la razionalità e la logica a governare il mio mondo: ora che cerco di fuggire dai miei demoni ancora mi inseguono.

E allora___BASTA____ OK?!?___BASTA___ai partiti presi, alle decisioni e acchecazzo-ne-so.

Adesso basta. Io NON VOGLIO PIU' fare l'artista.

Voglio solo essere me.... voglio solo lasciare che il mio dentro si manifesti... Voglio solo lasciare la presa, abbandonarmi al flusso interno e lasciare che LUI decida per me COME e SE uscire.

La mia sensibilità cresce. Che sia una fotografia, un video, una poesia o qualcosa che ancora non so... andrà cmq bene.

Mollare la presa e lasciare che tutto vada da sè .... Questa è la chiave.




mercoledì 23 settembre 2009

Aggiornamenti_Updates

I miei ultimi dieci giorni sono stati ricchi di eventi. Ho trascorso alcuni giorni a Milano per prendere qualche lezione di fotografia di moda ancora pendente dal mio master di fotografia.
Poi ho compilato il modulo per partecipare a un corso di videomaker finanziato da CE e la regione Veneto: visto che c'è la possibilità di avere qualche aiuto da parte dello Stato .... Perché non usarlo? Quindi, se tutto va bene ci sarà una graduatoria e in teoria potrei avere un sostegno dell'80% del costo totale del corso. Voglio investire su me stessa, ma il master di fotografia è stato davvero costoso per cui ora sto cercando di avere il massimo con il minimo costo. Perché videomaker? Perché io sono molta coinvolta dal mondo artistico e la videoarte potrebbe essere un altro modo per comunicare insieme alla fotografia.
Negli ultimi tre giorni c'è stata una novità perché alcuni ragazzi di Verona (Facciascura) mi hanno contattato per scattare alcune foto per il nuovo album e per la promozione. Così sono stata totalmente presa da organizzare questa cosa e adesso sono in partenza per Verona. Ieri ho pensato molto al fatto che passo troppo tempo alla scrivania e al PC senza mai andare fuori con la macchina fotografica ... Ma lo devo fare! Quindi speriamo che il mio ottobre sia così... un po' meno PC e un po' più di occhio e osservazione e al posto dell'intelligenza razionale.
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My last ten days were rich in events. I spent some days in Milan to take some lessons of fashion photography remaining pendant from my photography master scheduling. I filled the template to participate to a videomaker course supported by EC and Veneto region: considering the possibility to have some aid by the state.... Why don't use it? So if everything goes well there will be a graded list and hopefully I could have a support of 80% of the total cost of the course. I want to invest on myself but the master in photography was really expensive and now I'm trying to have the maximum with the minimum cost. Why videomaker? because I'm involved in artistic field and videoart could be another way to communicate belong with photography. In the last three days there was a new entry because some guys (Facciascura) from Verona contacted me to take some pictures for the new album and for promotion. So I was completely involved in organized all the stuff and now I'm leaving to Verona. Yesterday I was thinking about the necessity to leave my desk and my computer and go outside with my camera... this is due! So hopefully my October will be in this way... it's better for me leave this PC for a little bit and use eyes instead of my mind.

lunedì 14 settembre 2009

La resurrezione_Resurrection

Dopo una settimana di apatia, finalmente è successo qualcosa che ha cambiato il mio umore.
Ho trascorso due giorni a Savignano, al Sifestival 2009 ... Questo mi ha salvato! Per gli abituè (si scriverà così?? mah?!?) della fotografia, questo è uno dei festival obbligatori: per me, che invece ero alla prima visita, è stato amore a prima vista. L'ambiente era molto amichevole e informale e i contenuti da un punto di vista fotografico, erano molto interessanti e di alto livello. Ho trascorso molte ore a guardare e ad ascoltare revisoni di portfoli, ho partecipato a mostre e incontri.
Tutta questa fotografia d'alto livello mi ha mosso qualcosa dentro e durante la notte ho sognato una situazione che potrebbe essere una foto di un nuovo progetto. La mia consapevolezza fotografica cresce e ora ho capito qualcosa di più su di me.
1) Ho davvero voglia di partecipare il prossimo anno a questo festival (e altri simili) con un progetto maturo che vorrei sentire molto forte dentro. Quest'anno ho annusato il festival, l'anno prossimo voglio addentarlo! E' veramente una bella occasione per avere visibilità.
2) Ho capito che un progetto richiede tempo per maturarsi. Ho fatto un errore di valutazione in precedenza: ero sicura che se avessi avuto un idea ... in un mese (più o meno) avrei fatto tutte le fotografie. Tutte le mostre fotografiche che mi hano impressionato di più, erano fatte di fotografie che hanno richiesto un anno o più per essere immaginate e realizzate. Quindi per ora ho un'idea sul tema per un progetto e sul come gestire la visualizzazione di questo, ma ... Devo darmi dell'altro tempo per permettere alla mia sensibilità e alla mia'anima di elaborare.
3)La fotografia e l'arte in generale, vanno seguiti con costanza : essere aggiornati nel settore artistico di nostro interesse ci permettere di essere consapevoli di "a che punto siamo" con il nostro lavoro artistico.
4) Il networking è ESSENZIALE e questo è il luogo giusto per farlo.

Ero veramente felice quando sono tornata a casa perché questo festival mi ha mosso qualcosa dentro, e, alla fine, mi sono resa conto che la verità è che il mondo artistico fotografico è l'unico luogo dove vorrei essere inserita, dove vorrei esprimermi e possibilmente lavorare nel futuro . Cercherò, con forte impegno di realizzare questo sogno e di prendermi il tempo che esso richiede.

Vorrei segnalere ciò che mi ha colpito delle mostre che ho visto (ovviamente non ho visto proprio tutto tutto).

Martin Marr che è sempre una certezza con la sua nuova mostra Luxury!

Global photography è una mostra che permette ai visitatori di avere un idea della giovane fotografia emergente a livello mondiale. C'erano molti lavori eccellenti, ma i miei preferiti (per il contenuto e l'espressione visiva) erano:
  • Evan Baden con un progetto geniale su questo mondo dove siamo perennemente "collegati e connessi" e che è il mondo in cui i giovani stanno crescendo. Una serie di ritratti di ragazzi giovani utilizzando come unica fonte di luce solo la luce proveniente da un computer, I pod, ecc. tutta questa tecnologia ci connette gli uni agli altri ma allo stesso tempo ci isola per molte ore nelle nostre camere... bello!
  • Jen Davis un progetto di autoritratti dove questa tecnica permette all'autrice di analizzare se stessa rispetto all'accettazione del proprio corpo in una società dove la perfezione fisica è necessaria. Lavoro molto poetico e intenso.
  • Seba Kurtis con un lavoro in materia di immigrazione veramente veramente pieno di contenuti ... Non solo un lavoro documentativo. Ho seguito la presentazione che ha fatto del suo lavoro e gli auguro davvero il meglio ... e' un fotografo che vale.
  • Maria Leutner con una serie di ritratti molto ravvicinati. E 'un lavoro molto intenso ed efficace
  • Colin Pantall con "Sofa portraits", un progetto fatto scattando foto alla figlia finchè guarda la TV. Questo lavoro mi ha fatto riflettere molto.
  • Blerim Racaj con immagini riguardanti l'attuale periodo di transizione del Kosovo.

Una menzione mia ad Alessandra Baldoni per il suo eccellente lavoro (ovviamente a mio parere e per la mia sensibilità) chiamato "Le cose che vedi" eper il suo carattere carismatico. Una sorta di viaggio metafisco, onirico, immaginativo creato a partire da dei sogni notturni

Questo è quanto. ... Ora devo metabolizzare tutto.
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After a week passed among many apathetic days, finally something happened to change my mood.
I spent two day in Savignano at the Sifestival 2009... This saved me.
For the people used to photography, this is one the must-to-be festival: for me, at the first visit, was love at the first sight.
The environment was very friendly and not formal but the contents were very very interesting and high, photographically speaking.
I spent hours watching and listening to portfolios reviews, I attended to many exhibition and meetings.
All this excellent photography moved something inside and during the night I dreamed a situation that could be a picture of a new project.
My photographic consciousness grow up and now I understand something more clear about me.
1) I really really want to participate next year to this festival (and other similar ones) with a mature project that I feel strongly inside.
This year I smell the festival the next one I want to taste it! This is really a good visibility choice.
2) I understood that a mature project need time. I made a mistake previously: I was sure if I had an idea... in one month (more or less) I would take all the pictures. All the photographic exhibition that impressed ,took one year or more to be imagined and realized.
So now I have an idea on the topic for a project and how to manage the visualization of that but... I have to take time to give the possibility to my sensitivity and soul to manage this.
3) Photography and art in general need a continue attention: to be updated where the artistic field where you are involved in, is moving on keep you more consciousness where your workart is.
4) Networking is ESSENTIAL and this the right place to do this.

I was happy when I came back at home because this festival moved something inside and, at the end, I realized that the real truth is the artistic photographic world is where I would like to be, to express myself and possibly work in the next future. I'll try with strong effort to realize this dream taking the time it requires.

I would like to highlight what impressed me too much about exhibitions (I didn't attend to all exhibitions).

Martin Parr weel with is new work luxury

Global photography is an exhibition that allows to visitors to have an idea where the global young emerging photography is moving and going. There were many excellent works but my favorites (for the content and the visual expression of that) where:
  • Evan Baden with a genius project on this connecting world where the young people are growing. A series of young people portraits taken using as a light source only the light coming from a computer, I pod etc. This stuff is connecting each other but at he same time it keeps isolated in our room for many hours
  • Jen Davis a self'-portrait project focusing on the possibility that this technique gives to author analyze herself in the respect of acceptation of her body in a society where the physical perfection is requires. Very poetic and intense work
  • Seba Kurtis with a work on immigration really really full of contents... Not only a documentary work. I follow the presentation he did on his job and really I wish him the best... He is worth.
  • Maria Leutner with a series of close portraits. It's a very intense and efficacious work
  • Colin Pantall with "Sofa portraits" a project made taking pictures to his daughter until she was watching TV. It raised a strong reflective moment in my mind.
  • Blerim Racaj with pictures about the actual transition period of Kosovo.

A mention by me to Alessandra Baldoni for her excellent work (obviously in my opinion and for my sensitivity) called "Le cose che vedi". A sort of creative, oniric, evocative trip among some fragments of her might dreams.


That's all... Now I have to metabolise everything .

lunedì 7 settembre 2009

Talking about imagination_ Parlando di creatività...

I spent many hours of my week-end sleeping on my bed. I felt not very well: weak, with nausea and headache. I don't wanna bother with my sickness description but... I can summary saying that however it was a good thinking time and now I'm fine.
I want to be an empty contaneir to fill of visual stuff. When the saturation level will be high enough this will be the right moment to do a new project.... I must be patient for a little bit.
It's difficult to accept imagination goes up and down independently from your intention.
It's difficult to enjoy the inspirated moment because it lasts only a while.
It's difficult to remember when everything is not moving in your mind, that it's the rule, and there will be different inspirating moments.
This means working with creativity and imagination..... but I'm not yet used to follow the capricious will of this force...
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Ho trascorso molte ore del mio week-end dormendo in camera mia. Non sono stata molto bene: ero debole, avevo nausea e mal di testa. Non voglio essere super pesante, oppressiva e super noiosa :-) nel descrivere la mia malattia ma ... Posso sintetizzare dicendo che comunque è stato un buon momento per pensare e che ora sto bene.
Voglio essere uno contenitore vuoto da riempire con immagini e dintorni. Quando il livello di saturazione sarà abbastanza alto quello sarà il momento giusto per fare un nuovo progetto... Devo essere paziente ancora per un po'.
E 'difficile accettare il fatto che l'immaginazione va su e giù in modo indipendente dalla tua volontà.
E 'difficile godersi il momento di ispirazione perché dura veramente un attimo.
E 'difficile ricordare, quando nulla si muove in testa, che è la regola e ci saranno altri e diversi momenti ispirati.
Questo significa lavorare con la creatività e la fantasia ..... ma io non mi sono ancora abituata a seguire la volontà capricciosa di questa forza ...


martedì 1 settembre 2009

I'm not ready_Non sono pronta

Another day is gone.
Another intensive day is gone.
I spent all my time moving between my "new" bike and reading.... a lot... on books and internet.
Sometimes I'm displaced in front of the huge amount of information available on internet.

The trouble is bearing in mind what the aim is and don't lose yourself.
I passed through many sites: Savignano and many other photofestival, different art galleries all over the world, some electronic journals and photographic contests... and now? I feel not ready not mature as I'd like to be, to propose my photographic work.
I noticed in these days that I intuitively look for something and, many times, I have an idea in how to propose myself... the problem is... what my proposal is?
I not only need books, internet, watching film and pictures... I need my pictures.

Maybe I need a travel on my own to stimulate my imagination, to take some pictures and to be invaded by what the new environment and people are.

... Maybe Iceland?

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Un altro giorno è passato.
Un altro intenso giorno è trascorso.
Ho passato tutto il tempo tra la mia "nuova" bici e leggendo .... tantissimo... su libri e internet.
A volte mi sento spiazzata di fronte alla enorme quantità di informazioni disponibili su internet. La difficolà è tenere a mente l'obiettivo e non perdersi. Ho visitato molti siti oggi: Savignano e altri photofestival, gallerie d'arte sparse in tutto il mondo, delle riviste elettroniche concorsi fotografici... e adesso? Non mi sento nè pronta nè matura, come vorrei, per proporre il mio lavoro fotografico.
Ho notato in questi giorni che intuitivamente cerco qualcosa e molte volte ho delle idee sul come propormi ... il problema è ... ma qual'è la mia proposta? Non ho bisogno solo di libri, di internet, di guardare film e foto ... Ho bisogno di foto mie.
Forse ho bisogno di un viaggio da sola per stimolare la fantasia, per scattare qualche foto e per essere invasa dal nuovo ambiente e dalla gente

. ... Forse l'Islanda?

lunedì 31 agosto 2009

Beautiful day

It's a sort of miracle. The hours go too quick during the day. I'm really focus on my new projects and ideas: this gives me serenity and strong discipline. I've never done this before but there's an interior voice that is guiding myself in all I should and I shouldn't do during the day.
There's a new entry today: a second-hand bike that will be a fixed daily appointment. When I had a short riding before, it was a sort of dejavù: it's been a long time since I had a bike-riding maybe fifteen years or more.
I'm happy today.
I feel to live intensively and this is the main proposal for this 247 days.
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E 'una sorta di miracolo. Le ore passano troppo in fretta durante il giorno. Sono davvero concentrata sui miei progetti e sulle nuove idee: questo mi dà serenità e forte disciplina. Non l'ho mai fatto prima, ma c'è una voce interiore che mi guida in tutto quello che devo e non devo fare durante il giorno. C'è una new entry oggi: una bicicletta di seconda mano che sarà un appuntamento fisso giornaliero. Quando feci un piccolo giro prima, è stato una sorta di Dejavù: è passato molto tempo dall'ultimo, forse quindici anni o più.
Sono felice oggi.
Mi sento di vivere intensamente e questo è il principale obiettivo per questo 247 giorni.





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sabato 29 agosto 2009

E adesso... non ci sono più scuse (no more justifications... starting from now)

No more uncertainty starting from now . I bought a new camera and this means... new pictures. It's difficult, at the beginning of a new project, getting the first one: this is the main difficulty... because the trouble is starting. In my mind there are some unclear and uncertain ideas that I could try to follow: and every time there's a justification to no shooting.
My first two days passed very quickly along with reading and watching films.
I believe everything is already inside you, what we have to do it's create new links between all the stuff. So I want to give to my brain a continue visual stimulation until new links will be erased.
I had a film produced by Mathieu Kassovitz "l'odio" in Italian I don't know the original title and a cartoon serial by Miyazaki Conan in these days. I watched the cartoon when I was a child but now I realize that it's too complex for a child. It's beautiful!
Many people asked me what my approach will be for the future: I don't know I want to be open and let all the things will go by them selves.

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Adesso non ci sono più nè ma nè però... Ho comprato una macchina fotografica e un obiettivo nuovi... seri... da grande... Per cui non ci sono più scuse devo iniziare a scattare di nuovo.
E' strano come uno viva all'inizio di ogni nuovo progetto, una sorta di "sindrome da foglio bianco". Nella testa qualche idea vaga che rincorri senza riuscire mai ad afferrarla con fermezza e ti sembra che il concetto non sia mai abbastanza forte o chiaro per potere iniziare a scattare.
Non sono stati male questi primi due giorni a casa, passati veloci tra letture e visioni di film.
Si perchè la creatività va stimolata e se c'è un attimo di apparente stasi allora mi violento visivamente il cervello e tutto verrà da sè. Come lessi una volta.... C'è già tutto dentro... si tratta solo di fare nuovi collegamenti.
Ho deciso che, viste le mie gravi lacune cinematografiche, e l'importanza che il cinema ha per la fotografia, ogni giorno guarderò un film... chissà che dopo 247 film il buco sia un po' meno voragine. L'altro ieri ho visto l'odio di Mathieu Kassovitz. E mi è piaciuto (grazie coldplasma di avermelo prestato). Da ieri invece sto guardando tutto Conan di Miyazaki: mio dio non mi ricordavo nulla... ma forse da bambina non potevo capire la trama, di fronte ad un cartone di una simile complessità... E' bellissimo.
Più persone mi hanno chiesto da che parte voglio cominciare e sinceramente non lo so. Tante possibili vie nella mente e nessuna certezza. Mi apro con fiducia... So che la strada mi si costruirà da sola sotto i piedi.

giovedì 27 agosto 2009

Day One

This is the Day One. This blog would represent me during these TwoHundredAndFortySevendays of.... what? Of commitment, discipline, focusing projects and new ideas, dreaming, freeing creativity and imagination, following my passion, and falling down because of sadness, uncertainty, crying and doubts.
Today I'm starting to work to build my dream, moving from an idea and a great passion to something real.
I left all what I was before and now I'm trying to look for my real professional and human identity.
I'd like to share with all of you, because without sharing there's no mental, emotional and professional improvement. When I was in Senegal, two years ago, some African friends told me "without sharing there's no happiness". I'd like to share what I'm now and what 'I'm going to become (hopefully a photographer and the best human being that I can).
Follow me.

Silvia
This blog will be in English and in Italian.

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Questo è il Day One. Questo blog vorrebbe rappresentarmi durante questi 247 giorni di.... cosa? Di impegno, di disciplina, di messa a fuoco di nuovi progetti e idee, 247 giorni di sogni, di creatività e immaginazione lasciate libere, di passione e di cadute da tristezza, incertezza dubbi e pianti. Oggi inizio a costruire il mio sogno, passando da un'idea a qualcosa che deve diventare reale. Ho lasciato tutto ciò che ero prima ed ora sono alla ricerca della mia reale identità lavorativa e umana. Vorrei condividere tutto questo, perchè senza condivisione non ci può essere alcuna crescita mentale, emozionale, professionale. Quando andai in Senegal, oramai due anni fa, alcuni amici senegalesi mi dissero "senza condivisione non ci può essere alcuna felicità". Voglio condividere quello che sono ora e ciò che sto per diventare (una fotografa e il miglior essere umano che posso)
Seguimi.
Silvia
Questo blog sarà in inglese e in italiano.