mercoledì 18 novembre 2009

Entrare dentro le cose


"La fotografa? Wow che bel lavoro!"
Questo è il 99,9% delle risposte ogni qual volta parlo di me a chicchessia riguardo al mio futuro lavorativo.... ma è proprio tutto prezioso questo oro che luccica?
Sono già passati quasi 8 mesi da quando ho lasciato la mia vita precedente e sento che ho fatto tanto lavoro per me stessa e per la costruzione della mia futura identità professionale.
Un nuovo lavoro è come un cambio fidanzato: ci passi insieme tantissime ore a parlare, a divertirti, a farci l'amore e ti senti felice e soddisfatto. Poi la conoscenza va un po' più in profondità e ti rendi conto che il tuo amore ha mille altre sfaccettature, ugualmente interessanti, ma che ti portano a volte quel filino di amaro in bocca che prima magari non avevi mai provato sulla lingua, preso dall'ebrezza dell'innamoramento.
Questo mestiere è per me una nuova relazione d'amore.
Sono innamorata persa, ma dopo 8 mesi di rapporto più fitto ora ho una visione tridimensionale (ma ancora parziale) di questa professione.
Fare la fotografa è un bellissimo mestiere che però è moltissimo stressante e questo è un primo punto che non avevo mai considerato parlando di questo lavoro. Sicuramente dovrò fare attenzione a tenere sotto controllo questi alti regimi di stress... E' una questione di salute fisica e mentale :-)
E' molto pesante fisicamente e anche questo non l'avevo mai considerato. Mi sono resa conto che mi devo irrobustire perchè l'esilità che ora mi appartiene, fa molto bello e molto fiore fragile che fa sempre figo ma serve forza.... vedremo di risolvere anche questo punto :-)
E' un lavoro che ti assorbe completamente: finchè scatti sei concentrato e focalizzato ma quando metti la macchina in off beh sei vuoto, vuotissimo.... mangia energie fisiche e interiori molto voracemente e avidamente.
E' un lavoro che ti fa vivere perennemente in bilico: se sei una persona con un minimo di umiltà e di capacità autocritica la grande quantità e qualità di bravissimi fotografi in giro, ti mette continuamente in discussione, sapendo che puoi fare meglio e che forse il tuo scatto migliore non l'hai ancora scattato. Vivi in perenne tensione verso un perfezionamento progressivo in un processo che dura una vita intera (per come la vedo io).
E' un lavoro che ti fa vivere sul filo del rasoio perchè non sei mai sicuro che ti verrà l'idea su progetto o su un lavoro fatto su commissione. Va accettato e bisogna abbandonarsi perchè la parola CONTROLLO va cancellata dal vocabolario per un creativo.
E' un modus vivendi: stai parlando con qualcuno ma in realtà noti come ci cade la luce del sole sopra, sei in stazione e noti il cartellone pubblicitario con la bella ragazza sopra e, mentre il mondo si perde nelle sue gambe vertiginose, tu guardi i riflessi delle luci negli occhi e le ombre e ti immagini come possa essere stata fatta. Sei dal dentista e ti perdi guardando la perfezione dei riflessi della fotografia dell'orologio di Cartier sulla rivista ammazza tempo.
Il guardare prende una priorità che non aveva mai avuto prima.
L'osservare diventa quasi essenziale come respirare.
La fotografia prende possesso del tuo corpo della tua mente della tua anima. Diventa un nuovo linguaggio che come un bambino di 4 anni devi affinare e ampliare di vocabolario per riuscire a parlare di tutto, quando sarai grande.
Ora so che, se non la gestisci, ti può portare via da tutto... dalla tua routine quotidiana, dai tuoi affetti.
Mi sono innamorata ma lei sa che voglio spazio anche per altre cose nella mia vita e sicuramente troveremo tempo per tutti e anche per me.
Questa è una storia che si basa sulla chiarezza e sull'essere diretti ma fortunatamente tra me e la fotografia c'è una buona capacità comunicativa e un'unità d'intenti.

Cmq.... sono innamorata persa.... e lei lo sa.

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