giovedì 17 giugno 2010

Giornate paranormali

In questi giorni mi capitano delle cose strane.
Sono nel dormiveglia e sento qualcuno che mi tira i piedi o le lenzuola che si gonfiano verso l'alto (che sia sogno o realtà? Bah difficile dirlo) oppure sono nel dormiveglia e vedo fotografie che devo fare.
Poi vado in una specie di trans quando leggo delle cose in internet che mi sento mie che riguardano sia discorsi sulla fotografia, generally speaking, sia di tecnica.
Mi sento come se qualcosa verso l'alto mi tenesse sempre in tensione come per alzarmi.
La situazione potrebbe essere grave:
- O sto varcando la soglia del visibile e vedo/sento cose che voi esseri umani non potete :-)
- Oppure ho bisogno di una vacanza e di non pensare più a niente.
Dite la vostra.

mercoledì 9 giugno 2010

Recensisco "Incanto" - ReggioEmilia

Domenica scorsa ho passato una splendida giornata in compagnia della mia amica, nonchè compagna di viaggio, Silvia Baglioni (per chi non la conoscesse merita assolutamente una visita il suo sito www.silviabaglioni.com).
Siamo state a una delle manifestazioni fotografiche più importanti del momento in Italia "Incanto" Fotografia Europea 2010 - Reggio Emilia.
Per i ritardatari o se vi siete sentiti terribilmente in colpa negli ultimi cinque minuti per non esserci ancora andati... c'è ancora una possibilità per voi essendo le mostre in essere fino al 13 giugno :-)
Le mostre sono tante e l'omino della biglietteria gentilmente vi offrirà una bicicletta per raggiungerle facilmente, essendo dislocate in diversi punti.
Purtroppo Kenna e Mimmo Jodice non ho fatto in tempo a vederli ma cmq segnalo un autore che (per ignoranza mia) non conoscevo prima ma che mi ha molto colpito.
Si tratta di ALAIN WILLAUME (http://www.alainwillaume.com) non certo l'ultimo arrivato leggendo la sua biografia, con un brillante (a mio avviso) progetto sulla relazione uomo/cibo/società consumi.

willaume1_g_100401121224.jpg

La sua mostra si svolge in due sale. Nella prima, una serie di ritratti molto coinvolgenti di persone (diverse etnie ed età) con un piatto vuoto davanti (ma dopo aver finito di mangiare) e un'espressione di raccoglimento interiore, che però si porta dietro molta solitudine. Un bel progetto a mio avviso, che relaziona il bisogno, il consumo, la solitudine. Le stesse persone ritratte singolarmente vengono poi fotografate in un contesto più ampio, nella sala successiva durante il convivio, nel momento precedente allo scatto dei ritratti. Una chicca di questo signore è pure il fatto che ha lasciato dentro una specie di vascone tutta una serie di bigliettini con davanti una domanda che ha fatto a tutte queste persone ritratte in merito al cibo e dietro la loro risposta. Insomma ci piace!
Un altro autore che mi ha mosso dentro è il sig. MACHIEL BOTMAN con una bella retrospettiva su tre dei suoi libri fotografici. Uomo di emozione e di sensibilità che sembra raccogliere immagini frammentarie da dentro per poi riassemblarle nei suoi libri. Alcune foto mi hanno emozionato molto. Non è una mostra da guardare cercando un filo conduttore quanto piuttosto da seguire col cuore.
botman.jpg

Purtroppo non sono riuscita a vederlo tutto "L'incanto" ma il festival europeo di fotografia, si riconferma un appuntamento importante da non mancare (www.fotografiaeuropea.it).

sabato 5 giugno 2010

L'importanza del percorso

Gli ultimi due mesi sono stati molto intensi.
Più passa il tempo, più sono dentro la fotografia, più mi rendo conto di cambiare dentro.
Mi accorgo che ci sono cose del percorso a cui non avevo mai pensato e altre cose che prima ritenevo importanti che perdono via via d'interesse.
La fatica fisica, ad esempio, era un lato del fare fotografia che non avevo mai considerato.
Il consumarsi delle energie fisiche e interiori è di un'intensità che avevo sottovalutato.
Un passione che diventa lavoro cambia forma: se prima era quel solletico sotto i piedi che ti portava piacere ora porta anche molto dolore.
Potrei rendermi conto alla fine che forse non ne valeva la pena o che invece era davvero la cosa giusta per me.
La scelta così totalizzante che sto cercando di portare avanti, mi toglie il sonno, mi distrugge fisicamente ma mi regala tante belle persone (vecchie e nuove) che fanno il tifo per me.
Forse perché tutti vorremmo sempre avere la possibilità/capacità di credere nei nostri sogni al 100% ma a volte, un po' per colpa nostra un po' per le circostanze, non lo possiamo fare.
Non so dove mi porterà questo cammino così dissestato.
Non so se riuscirò mai a campare di fotografia, ma quello che resta è il cercare di vivere con intensità quello che scelgo... nel bene e nel male.

Torno a sistemare fotografie.

giovedì 3 giugno 2010

Anima_vibrans (da votare!)


Anima_vibrans (da votare!)
Inserito originariamente da silvia pasquetto
Anima_vibrans (da votare!)

Se questa foto vi piace, votatela su www.tvtalents.it/cat-artstale
Sarà possibile dare il proprio voto dopo la registrazione sul sito.
Lo so è una rottura ma funziona così... Se volete Silvia in una galleria di Treviso... Questa è la via! Grazie a chi vorrà darmi una mano :-)

I was selected for the last phase of an art competition. If you like the picture please vote me on www.tvtalents.it/cat-artstale You need a quick subscription to site and please vote. Thanks who want to help me to win the possibility to have an exhibition in a gallery. Thanks again!

martedì 27 aprile 2010

SolfitiFunk_In_motion


SolfitiFunk_In_motion
Inserito originariamente da silvia pasquetto
SolfitiFunk è una band di recente formazione, fatta di persone simpatiche e soprattutto talentuose.
Ho avuto la fortuna di passare un venerdì sera in sala prove con loro e di rimanere piacevolmente sorpresa (diciamo pure a bocca aperta) di fronte alla loro performance.
Bravi musicisti e una voce potente e molto performativa alla guida.
Stanno preparando il loro repertorio e ci auguriamo di vederli presto sui palchi della riviera del Brenta (e non solo).
Da parte mia un grazie per avermi dato la possibilità di fare delle fotografie in un momento di transizione un po' particolare in cui mi ero (momentaneamente) bloccata.
In bocca al lupo ragazzi!

lunedì 26 aprile 2010

Fame di luce


Fame di luce
Inserito originariamente da silvia pasquetto
Ho fame di luce.
Ho fame di crescere.
Ho fame di trovarmi.

lunedì 12 aprile 2010

Sulle difficoltà tecniche di aprire uno studio fotografico

Non so se quello che scrivo potrà mai essere utile a qualcuno, ma preferisco condividerlo per averne memoria io e magari evitare o velocizzare il processo per qualcun altro.
Premetto che i fotografi, con la legislazione attuale, vengono nella maggior parte dei casi inquadrati come artigiani. Ovviamente ce ne sono alcuni, che per la tipologia di lavoro, sono inquadrabili come liberi professionisti (perché dediti soprattutto ad attività di pensiero) e poi ci sono i fotoreporter che però non ho capito bene quando e perché per cui non ci perdo tempo per dare info che poi magari non sono corrette.
Per maggiori informazioni in questo senso, consultare il sito www.fotografi.org dell'associazione nazionale fotografi professionisti sempre molto aggiornato in temi attinenti alla fotografia professionale a 360 gradi.
Una cosa è certa Silvia sarà un'artigiana e vorrebbe avere uno studio suo.
Ero partita con l'intenzione di condividere uno spazio con un'amica: noi aspiranti fotografi di mestiere abbiamo tanta volontà, molto entusiasmo ma budget limitati per cui mi sembrava una buona idea dividere le spese. Senza contare che io e la mia amica Alessia ci siamo autosomministrate un piacere mentale infinito nel teorizzare una filosofia su quanto il luogo di lavoro condiviso funzioni da catalizzatore di idee per tutti. Diciamocelo ci siamo masturbate mentalmente con questa idea :-) Peccato che il mio commercialista prima e l'associazione artigiani poi, abbiano presto smontato la nostra idea perché, con grande rammarico, abbiamo scoperto che mentre soluzioni di condivisione sono possibili per i liberi professionisti, per gli artigiani la legislazione è un pò più restrittiva e quindi un artigiano=un numero civico= un contatore per le bollette. L'unica soluzione sembrerebbe essere fare società ma questo, oltre a costi aggiuntivi, cambiava l'impostazione che ognuno voleva dare alla sua attività.
Prima difficoltà: gli investimenti in affitto, bollette, seppur calibrati e consapevoli, sono maggiori di quanto avevo calcolato :'-(
Superato e accettato questo (d'altra parte il rischio c'è si sa e bisogna correrlo), dopo mal di stomaco e mal di pancia durati un paio di giorni... ho identificato un'area che mi piaceva e sembrava potesse essere un buon luogo per dare la possibilità alla mia piccola impresa individuale di partire.
Bene.... un nuovo mostro appare all'orizzonte la destinazione d'uso del luogo..... Ammazza e che è sta' robbba????? Ho simpaticamente scoperto che ogni luogo nasce con una funzione precisa che lo identifica. L'area che ho scelto è un negozio e andrebbe convertito a laboratorio o cmq passato da un inquadramento commerciale a un uso artigiano. E non so ancora se il proprietario avrà la passione di farlo perché ci sono costi da sostenere e gli cambia l'accatastamento dell'area.
Seconda difficoltà: non ho fatto una ricerca mirata sulla destinazione d'uso.
Quindi dopo avere perso circa un mese e mezzo per arrivare a queste semplici conclusioni (vi tralascio la via crucis tra comune, usl, agenzie e commercialista) attendo di sapere se il proprietario vorrà fare il cambio di destinazione d'uso.
Se non va, cercherò in futuro miratamente luoghi ad uso artigiano.
E' una strada lunga e impervia ma non mollo. Mi sembra di avere capito che uno dei tratti che rende un fotografo vincente è la sua determinazione... e ce n'è ancora.

venerdì 9 aprile 2010

Aspettare

Una delle cose più difficili quando cerchi di realizzare il tuo sogno è aspettare.
Sì perchè nella tua testolina vorresti che già tutto fosse sistemato e saltare direttamente dalla fase nessuno-mi-fila alla fase qualcuno-mi-fila (forse). E invece no cari amici!
Ci sono giorni brulicanti dove senti proprio il movimento sotto i tuoi piedi e giorni, tipo oggi, dove tutto è fermo, immobile, mare piatto all'orizzonte.
In questo senso mi sento come quando avevo sei anni e dal basso guardavo i miei genitori e dicevo tra me e me "Beh diventerò grande anch'io un giorno" provando un forte senso d'impazienza. Caspita è lo stesso oggi per me.
Quindi o soffro di una crisi da sindrome di Peter Pan tardiva oppure evidentemente mi sono davvero resettata allo zero.
La cosa che più mi fa soffrire quando tutto è fermo come oggi, è che quel fottuto senso del dovere che mi rosica il cervello e mi dice "Hei bella non vorrai mica buttare via una giornata di lavoro vero'!?" e poi penso "Non ho idee realizzabili per fotografie ora" e allora mi butto giù e mi parte un trip mentale da cui ne esco asfissiata.
Cristo Santo non potevo essere un po' più scialacquona ed essere meno dedita alla responsabilità???
E allora basta adesso esco a prendere un po' d'aria che ad oggi è l'unico rimedio efficace per lo psico-trip :-)
Buon pomeriggio a tutti.


martedì 6 aprile 2010

In cerca di una nuova stella polare

Quando iniziò il mio cammino di crescita, che mi portò ad essere quello che sono oggi, ero convinta di avere trovato un modo per decodificare la mia esistenza e per darle un senso.
Volevo vivere facendo esperienze, perché al pensiero di avere dei figli un giorno, avrei voluto trasmettere ciò che avevo conosciuto empiricamente e non quanto trasmesso da religioni o dai miei genitori. Ovviamente forse non avrò mai dei figli, ma ho fatto dell'esperienza la mia chiave di apprendimento.... E così da allora sono passati quasi 5 anni e piano piano ho trasformato sempre più la mia vita a tal punto che oggi è abbastanza simile a quello che nella mia testa doveva essere. Un lungo preludio, un lungo respiro trattenuto per risalire a galla oggi e vedere dove sono finita.
La sensazione è di essere arrivati sotto la stella polare a forza di camminare, e di non sapere più dove andare ora o forse di avere perso il punto di riferimento.
La verità è che forse le regole che avevo scelto e usato come bussola per arrivare sino qui hanno funzionato perfettamente ma ora non mi bastano più.
Sto cercando un mestiere e un canale di comunicazione, ho una vita privata che funziona e una certa forza interiore che però ora non è più sufficiente.
Le sfide si fanno più grandi e i rischi molto maggiori.
Ho compreso con chiarezza che una volta raggiunti gli obiettivi uno è pronto e maturo per fronteggiare sfide sempre più impegnative e rischi sempre più estremi.
Sono convinta che i rischi che prendo ora sono molto più alti di quelli che abbia mai preso in vita mia... O in realtà non mi rendo semplicemente conto che ora sono più forte e che li posso fronteggiare.
Entro in un nuovo ciclo della mia esistenza esattamente come cinque anni fa: sento che si muove qualcosa dentro e ho perso di nuovo l'orientamento.
Stanotte guarderò il cielo finché non troverò nuovamente la mia nuova stella polare... sono pronta per saltare nel vuoto e provare a sbattere le ali... forse so volare.

venerdì 26 marzo 2010

Sfumature di grigio

Ho scoperto che non esiste il 247esimo giorno.
Ho scoperto che c'è solo una zona di transizione che porta tutte le sfumature di grigio.
Non si finisce mai di lavorare per costruire un sogno e non c'è una linea che ne segna l'inizio della realizzazione.... Quindi per me saranno sempre 247 giorni di duro lavoro, uno dietro l'altro, che si ripeteranno all'infinito.
Credo che porterò avanti il blog tirandolo dentro il mio sito in costruzione.... Insomma tutto è partito da qui e me lo sono messo dentro lo zaino.

Oggi sono stata a Milano a Miart.
Provo sempre un forte senso di contrazione ed implosione a camminare tra gli stand luccicanti delle gallerie: forse è solo timidezza, insicurezza o senso di inadeguatezza o forse in realtà mi proteggo prima che qualcuno possa ferirmi. A volte poi mi chiedo se davvero ho qualcosa di interessante da dire al mondo che non siano i miei soliti gozzovigli psicologici. Un po' di sana/insana autocritica.
Oggi mi sono riproposta di fronte alle foto della Woodman (a mo' di preghierina davanti alla candela accesa in chiesa :-) che la mia prima priorità sarà mangiare ma che mi ritaglierò uno spazio per portare avanti la ricerca. Tutto quello che sono fotograficamente parlando, lo devo solo alla sperimentazione.... e in fin dei conti non ne ho fatta poi neanche molta quindi si può fare di più.

C'è solo una cosa che si ripete costantemente nelle ultime settimane con prepotenza: la fotografia continua a regalarmi incontri meravigliosi.

lunedì 1 marzo 2010

Ma quali saranno i tuoi prossimi passi?

Manca oramai un mese alla fine di questo anno di passaggio... alla fine dei two-hundred-and-forty-seven-days :-) Neanche visti! E' stato un anno sereno e di consolidamento, ma il bello deve ancora venire! In realtà il passaggio non è finito. Dovrò lavorare ancora molto per riuscire a stare in piedi con le mie gambe, ma i semini li abbiamo piantati in terra vediamo se sbocceranno alberi da frutto!
Tutti mi chiedono _"Silvia ma quali saranno i tuoi prossimi passi?"_ "Non lo so"_ E' la mia risposta più frequente.
Non riesco a dare una risposta definitiva perché penso che molto si programmi e che molto capiti punto e basta. Continuamente mi confronto con molti professionisti del settore e non, per cercare di capire come pagarci le bollette (almeno!) con la fotografia.
Perché è da qui che devo iniziare, non ci raccontiamo balle.
Internet rimane, inoltre, un'altra fonte di conoscenza e di scambio importantissima per me: ci sono dei ragazzi, incredibilmente talentuosi, che a 20 anni hanno costruito dei business consolidati da cui traggo profonda ispirazione. E poi.... basta.... ad intuito scelgo quello che mi sembra essere efficace e quello che invece non mi risuona.
Quello che posso dire è che il mio book ha bisogno di ulteriori fotografie per cui rinnovo l'invito a chi abbia voglia di prestarsi a fare il modello/a per le mie sperimentazioni, a scrivermi una mail su silvia.pasquetto@libero.it
Non serve essere Kate Moss o George Clooney ma avere semplicemente voglia di fare un'esperienza e di mettersi in gioco :-)
Quello che posso dire è che devo cercare uno spazio per poter lavorare al mio book, per cui anche in questo senso rinnovo l'invito a "creativi in cerca di spazi" come me, a farsi vivi se interessati a dividere le spese di un affitto. Oppure se hai qualche informazione che mi potrebbe essere utile in questo senso, fammela sapere.
Quello che posso dire è che mi prenderò dell'attrezzatura nei prossimi due mesi, puntando quei soldi su me stessa con un'altissima probabilità di non riuscire a restituir(me)li
Quello che posso dire è che cercherò di sponsorizzarmi attraverso canali web.
Quello che posso dire è che non lo so neanch'io come ci si inventa un lavoro e che a questa domanda saprò rispondere con molta più accuratezza tra cinque anni se starò ancora facendo la fotografa.
Quello che conta per me è che qualcuno però ci sia stato: per cui a te che leggi, ancora dopo un anno, un grazie... SINCERO! per avere continuato a seguirmi.
Sono sicura che anche questo supporto virtuale mi porterà fortuna e un aiuto reale.


domenica 31 gennaio 2010

Fatturare!!!!!

Settimane dissestate, di difficile respiro. Il senso di inadeguatezza accompagna ogni pensiero.
Prima o dopo ci dovevo sbattere contro il muro della realtà e del senso pratico della pagnotta.
La mobilità tra un po' finisce e con quello inizia la responsabilità di vivere facendo fotografie.
Sicuramente i prossimi mesi di coccola-da-mobilità li investirò nella costruzione di un nuovo business: devo farmi il sito, parlare con un commercialista e imparare questa lingua fiscale fatta di acronimi e sigle di cui comprendo l'importanza ma non l'impatto reale nella mia vita. Ammortamenti, previsioni di spese non fanno parte della mia forma d'anima ma sono obbligata a parlarci. Sono i miei nuovi compagni di viaggio e sebbene a pelle li senta già fastidiosamente sempre precisi, noiosi e pronti a sottolineare i miei errori.... beh fanno parte del pacchetto.
Un conto è essere un ingranaggio del processo: un conto è essere tu stesso tutto il processo.
Un conto è fare fotografie per passione: un conto è fare della fotografia la fonte dei tuoi vestiti, delle tue bollette e del tuo cibo.
Solo ora comprendo con una spiazzante lucidità il senso di queste cose che se non ci sbatti la testa dentro le intuisci ma non le comprendi mai veramente fino in fondo.
Eppure me l'avevano già detto molte volte. Eppure in realtà la fotografia non è ancora il mio lavoro ma cacchio... è tutto così tremendamente chiaro ora.
Tanto che guardo il mio book con sconsolata insoddisfazione: è pieno di sperimentazione (e in quanto tale non sempre riuscita) e poco intriso di reale praticità e utilità alle vendite. Ci dovrò dedicare del tempo a inventarmi delle fotografie più commercialmente interessanti.
Tutto questo toglie un po' di magia alla questione ma forse si tratta solo di adattare il sogno ai confini della sopravvivenza economica: a patti bisogna scendere con qualcuno o qualcosa e ora non posso rimandare più.

sabato 30 gennaio 2010

Ops



Mi ero persa e ora mi sono ritrovata.

Il mio vagabondare tra Verona e Venezia mi crea un po' di instabilità: forse dormire nel letto, che ha fatto da compagno di lacrime della mia adolescenza, un po' mi inquieta. E' sempre tutto uguale a Madonna dell'Uva Secca... nel bene e nel male.

Sono stata profondamente in crisi negli ultimi venti giorni: un po' la pressione della fine mobilità che si avvicina, un po' l'attenzione morbosa a quanto internet può fornire di utile e di buono per il mio nuovo lavoro che a volte mi/ci distrae a me e al mio amore e un po' di buona e sana insicurezza.
Ho ricevuto da una persona che stimo molto professionalmente, delle critiche lucide, dirette, perfettamente calcolate sul centro del bersaglio che non era solo il mio modo di fare fotografia.. ero io nel mio modo di fare fotografia.
Fuggo... ma quel maledetto controllo logico mi segue sempre e non si stanca di confondermi la vista e il sentire.

Ma ora che è passato il dolore acutissimo iniziale da caduta... sono di nuovo in piedi.

A giorni penso che ce la farò. A giorni il pensare di non farcela mi crea forti instabilità.

Nella caduta dei giorni scorsi ho trovato però nuovi stimoli di crescita e qualcosa dentro è cambiato: un nuovo piccolissimo infinitesimo passo in avanti.

Ho perso il conto prima erano 247 giorni... ora non lo so più...


venerdì 15 gennaio 2010

Azione!

Mi sfuggono i giorni ora che il corso di video riempie il mio tempo. Non ci sono quasi mai di fronte al mio PC a scrivere. Questo nuovo sapere mi sta dando più di quanto avrei immaginato: sta riempiendo dei buchi e sta saldando ermeticamente e definitivamente il mio legame al visivo.
Imparo tanto e deposito tutto lì, in qualche parte della mia testa: lascio sedimentare tutto quello che ascolto ogni giorno, perché prima o poi mi servirà ne sono certa.
Oramai manca poco alla fine di questa pre-avventura e mi sembra di avere fatto così tante cose che non realizzo che, in fondo, il bello deve ancora arrivare.
Tra qualche mese non sarò più nutrita al seno e dovrò iniziare a trovarmi il cibo da sola... come uno grande che bada a se stesso, e come ho sempre fatto in fin dei conti dai miei 19 anni in avanti.
Guardo con serenità e incoscienza al mio futuro perché dentro di me, so che ogni cosa è al suo posto e tutto andrà come deve andare nel bene e nel male.
SI PERCHE' TUTTO ANDRA' DA SE'... non te lo so spiegare il motivo ma è così.
Vincere l'inerzia da assenza di movimento è stato più faticoso di quanto lo sarà ora far girare il meccanismo.
Buona notte mio piccolo meraviglioso essere umano.